Quella che ritorna dalle ferie è di solito la versione più bella, magra, amabile di noi. Purtroppo ha vita breve, il tempo di qualche giorno tappati in ufficio, di una coda in auto, di una bolletta, di una sveglia. E siamo di nuovo come non fossimo mai partiti.
A dare retta agli esperti però
è possibile conservare i benefici della vacanza. Ma serve una certa applicazione. Diamo per scontato che uno, in villeggiatura, abbia avuto più tempo di fare moto, che sia trekking o beach volley.
«L'attività fisica provoca effetti positivi sia sull'apparato muscolo-tendineo che su quello vascolare, dunque non bisogna smettere solo perché finisce l'estate» spiega Enrico Castellacci, primario ortopedico e responsabile medico della Nazionale. «Non parlo di vero sport, troppo sforzo non fa bene, ma di camminata veloce, corsa, nuoto o bicicletta. Quaranta minuti, due o tre volte a settimana, sono un giusto mantenimento». La partita di calcetto non conta. «Serve alla mente, perché scarica la tensione, l'ideale però è un allenamento moderato ma continuo. Ci si sente più grintosi, rinvigoriti».
Grazie alla vita meno sedentaria, tra
giugno e agosto spesso si compie il miracolo dietetico, ovvero si mangia di più ma non si ingrassa. Non è detto che rotoli e maniglie debbano per forza tornare. Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e nutrizione umana, ha indicazioni per tutti. Per chi è stato bravo: «Non potrà assumere le stesse calorie della vacanza, perché farà meno attività fisica, però potrà concedersi colazione con caffè e latte intero, fette biscottate con marmellata o miele, oppure pane tostato con un velo di crema alla nocciola, persino un fuoripasto al latte, quelli che vanno in frigo. A pranzo un primo freddo, riso e fagioli, pasta e ceci, insalata di riso, verdura cruda, un frutto. Nel pomeriggio un gelato. La sera proteine a rotazione: carne rossa, bianca, pesce, uova, formaggio, la domenica magari una pizza con la salsa di super-pomodoro, pieno di antiossidanti. Un bicchiere di vino. Il mio collega Cesare Sirtori consiglia la bistecca di lupino, legume che fa benissimo ed è buono». Per chi ha fatto stravizi invece il professore propone: «Colazione con latte scremato, succo di frutta, pane integrale con marmellata. Insalatona con tonno (o mozzarella o uovo sodo, non insieme) per pranzo, 30 grammi di pane integrale, a cena tanta verdura e proteine come sopra. Niente alcol». Per tutti: «
Camminate, salite le scale a piedi, non impigritevi».
Per salvaguardare l'umore, Fabio Lucidi, ordinario di Psicometria alla Sapienza, suggerisce una strategia in tre punti. «Primo. Durante la vacanza si segue un ritmo più naturale che aiuta il benessere, con un'adeguata esposizione alla luce e al buio e un buon ritmo sonno-veglia. Cercare di conservare la proporzione. Secondo. Le attività in vacanza richiedono impegno, ma lo sforzo è denominato eustress perché fa bene. Gli esperti di «time management» dicono che dedichiamo l'80% del tempo a urgenze non importanti, il 20 a ciò che conta davvero. Al rientro migliorare la proporzione. Terzo. Convincersi che anche d'inverno possiamo realizzare i tre bisogni fondamentali dell'individuo: sentirsi competenti, autonomi e avere relazioni sociali positive.
Una sola, saggia raccomandazione la dà il sociologo Domenico De Masi: «Fare un po' di vacanza ogni giorno. Lavorare 8 ore, non un minuto di più. Fa bene a noi, alla famiglia, all'amante, ai disoccupati che così trovano impiego».
Articolo tratto da www.corriere.it