Sapevate che la Papaya contiene la papaina? E' un enzima proteolitico, in grado di idrolizzare le proteine facilitando la digestione e favorendo il drenaggio, il rinnovamento cellulare e l'eliminazione dei cuscinetti adiposi. Anche nel caso, purtroppo molto frequente di cellulite dolorosa e con edema. Ecco perchè la papaya è spesso consigliata nelle diete, anche sotto forma di integratori. La Papaya contiene molte fibre, pochi grassi e un basso apporto calorico (40kcal per 100 grammi).
Oltre alla preziosa papaina, la papaya è ricca di vitamine (A e del gruppo B), protovitamina A, acido folico, calcio, potassio, fibre, aminoacidi liberi, acidi grassi polinsaturi. Tutti elementi con notevoli qualità antiossidanti, molto utili nella lotta contro l'invecchiamento. Non solo. La Papaya è considerata anche un rimedio antibiotico e antinfiammatorio, con funzione lenitiva. Se soffrite di artrite e reumatismi, o di edemi post-traumatici e venosi, è il frutto che fa per voi.
Specie nella forma fermentata, la Papaya, svolge un'efficace azione anti-age. Utilizzata anche per stimolare la digestione, la Papaya è in grado di rafforzare le difese immunitarie.
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venerdì 29 maggio 2015
giovedì 28 maggio 2015
I benefici della meditazione: meditare rende giovani e rallenta il dolore
Tra i tanti benefici della meditazione, troviamo quelli di renderci più giovani e di diminuire il dolore. A confermarlo sono stati diversi studi. Le pratiche meditative quindi, non aiutano “solo” a focalizzarsi sul qui e ora, ad aumentare la concentrazione e la consapevolezza. Sembra appunto che la meditazione porti il suo contributo anche sul piano puramente fisico, offrendo quindi dei risultati considerati dalla maggioranza più tangibili e per tanto degni di studio.
Alcuni ricercatori incaricarono un maestro spirituale di insegnare alcune pratiche meditative ad un gruppo di persone. Lo scopo era proprio quello di capire come queste potessero portare benefici nella vita di tutti i giorni.
Il gruppo di persone, dello stesso sesso, stessa età e in salute, hanno praticato meditazione per tre mesi, circa sei ore ogni giorno. I risultati hanno decisamente sbalordito gli studiosi che osservavano costantemente la situazione.
L'organismo di coloro che si sono sottoposti all'esperimento, ha prodotto grandi quantità di quegli enzimi che ricostruiscono i telomeri, i quali giocano un ruolo essenziale nella durata della vita di ogni singola cellula. Questi enzimi prodotti in quantità superiori grazie alla meditazione, impediscono che i telomeri si deteriorino, prevenendo così anche il processo di invecchiamento. Secondo questo studio quindi, le varie pratiche meditative, come ad esempio quella trascendentale, avrebbero tra i moltissimi benefici anche quello di rallentare il naturale invecchiamento cellulare.
Mantenersi giovani con la meditazione
Questi benefici della meditazione non devono essere visti come un ulteriore modo per contrastare il naturale volgere della vita, ma piuttosto come mezzi che abbiamo tutto il diritto di utilizzare per mantenerci in buona salute, nel pieno delle nostre energie e consapevoli che ogni minuto passato su questa terra, deve essere utilizzato nel miglior modo che ci è concesso.
Ulteriori studi hanno sottolineato poi che la meditazione rallenta il processo dei radicali liberi e di conseguenza quello della morte cellulare.
La meditazione rallenta il dolore
Altri studi, come quello effettuato all'Università di Montreal, hanno dimostrato che le tecniche meditative funzionano anche da antidolorifici. In particolar modo lo studio appena accennato, pubblicato poi sulla rivista Pain, ha dimostrato che la pratica meditativa riesce ad alleviare i fastidi del corpo, interrompendo proprio la comunicazione tra la sensazione del dolore e le aree specifiche del cervello che hanno lo scopo di ricevere appunto queste percezioni.
La meditazione quindi non è del tutto inutile, come sostengono i più scettici. Oltre a donare grandissimi benefici sul lato interiore, riesce a interagire perfettamente anche con il corpo, rallentando sia il processo d'invecchiamento sia riducendo il dolore.
Ovviamente per avere certi risultati non basta praticare meditazione 20 minuti a settimana. E' importante padroneggiarla molto bene, avere alle spalle una pratica costante e una grande dedizione. Dopo, i benefici si faranno sicuramente notare, sia dal punto di vista fisico, psichico e spirituale.
Alcuni ricercatori incaricarono un maestro spirituale di insegnare alcune pratiche meditative ad un gruppo di persone. Lo scopo era proprio quello di capire come queste potessero portare benefici nella vita di tutti i giorni.
Il gruppo di persone, dello stesso sesso, stessa età e in salute, hanno praticato meditazione per tre mesi, circa sei ore ogni giorno. I risultati hanno decisamente sbalordito gli studiosi che osservavano costantemente la situazione.
L'organismo di coloro che si sono sottoposti all'esperimento, ha prodotto grandi quantità di quegli enzimi che ricostruiscono i telomeri, i quali giocano un ruolo essenziale nella durata della vita di ogni singola cellula. Questi enzimi prodotti in quantità superiori grazie alla meditazione, impediscono che i telomeri si deteriorino, prevenendo così anche il processo di invecchiamento. Secondo questo studio quindi, le varie pratiche meditative, come ad esempio quella trascendentale, avrebbero tra i moltissimi benefici anche quello di rallentare il naturale invecchiamento cellulare.
Mantenersi giovani con la meditazione
Questi benefici della meditazione non devono essere visti come un ulteriore modo per contrastare il naturale volgere della vita, ma piuttosto come mezzi che abbiamo tutto il diritto di utilizzare per mantenerci in buona salute, nel pieno delle nostre energie e consapevoli che ogni minuto passato su questa terra, deve essere utilizzato nel miglior modo che ci è concesso.
Ulteriori studi hanno sottolineato poi che la meditazione rallenta il processo dei radicali liberi e di conseguenza quello della morte cellulare.
La meditazione rallenta il dolore
Altri studi, come quello effettuato all'Università di Montreal, hanno dimostrato che le tecniche meditative funzionano anche da antidolorifici. In particolar modo lo studio appena accennato, pubblicato poi sulla rivista Pain, ha dimostrato che la pratica meditativa riesce ad alleviare i fastidi del corpo, interrompendo proprio la comunicazione tra la sensazione del dolore e le aree specifiche del cervello che hanno lo scopo di ricevere appunto queste percezioni.
La meditazione quindi non è del tutto inutile, come sostengono i più scettici. Oltre a donare grandissimi benefici sul lato interiore, riesce a interagire perfettamente anche con il corpo, rallentando sia il processo d'invecchiamento sia riducendo il dolore.
Ovviamente per avere certi risultati non basta praticare meditazione 20 minuti a settimana. E' importante padroneggiarla molto bene, avere alle spalle una pratica costante e una grande dedizione. Dopo, i benefici si faranno sicuramente notare, sia dal punto di vista fisico, psichico e spirituale.
mercoledì 27 maggio 2015
Come stimolare la melanina
Fisico scolpito e abbronzatura perfetta. Sono questi i due obbiettivi che moltissime donne si impongono con l'arrivo dell'estate. La prova costume attende e deve essere pienamente soddisfatta grazie all'assenza dei chili di troppo, degli inestetismi e ovviamente una pelle color dell'ambra ottenuta nel minor tempo possibile.
E' possibile stimolare la melanina prima ancora di esporsi ai raggi del sole? La risposta è si, ma ovviamente ci vuole molto impegno. Spesso ci dimentichiamo che la funzione principale della melanina non è quella di farci essere più belli raggiungendo un'abbronzatura perfetta. Serve piuttosto a proteggere la nostra pelle. E' uno schermo protettivo contro i raggi UV.
Come stimolare la melanina?
Non è possibile aumentare la capacità del nostro corpo di produrre melanina, tuttavia, grazie ad alcuni piccoli accorgimenti, è possibile incentivare la sua produzione seguendo qualche trucco efficace che, oltre ad essere ideali per ottenere una buona tintarella, aiutano anche ad alzare le nostre difese naturali contro i raggi UV.
E' possibile stimolare la melanina prima ancora di esporsi ai raggi del sole? La risposta è si, ma ovviamente ci vuole molto impegno. Spesso ci dimentichiamo che la funzione principale della melanina non è quella di farci essere più belli raggiungendo un'abbronzatura perfetta. Serve piuttosto a proteggere la nostra pelle. E' uno schermo protettivo contro i raggi UV.
Come stimolare la melanina?
Non è possibile aumentare la capacità del nostro corpo di produrre melanina, tuttavia, grazie ad alcuni piccoli accorgimenti, è possibile incentivare la sua produzione seguendo qualche trucco efficace che, oltre ad essere ideali per ottenere una buona tintarella, aiutano anche ad alzare le nostre difese naturali contro i raggi UV.
- Assumere cibi ricchi di carotenoidi. Questa sostanza infatti stimola la melanina, favorendo l'abbronzatura. Il cibo che ne è più ricco è senza dubbio la carota ma anche vegetali come l'albicocca, il radicchio, i meloni, i pomodori e i peperoni ne possiedono in discrete quantità.
- Integratori alimentari a base di beta-carotene, vitamina E e A permettono di ottenere buoni risultati. In questo caso però assicurarsi che non vi siano sostanze chimiche e si tratti quindi di prodotti al 100% naturali. Questi stimolatori di melanina, se scelti con criterio e sotto consiglio di uno specialista, aiutano anche a evitare la disidratazione e il precoce invecchiamento cutaneo.
- Individuare il proprio fototipo e utilizzare le protezioni solari adatte. Esatto, voler abbronzarsi non significa mettere a repentaglio la salute. E' meglio ottenere una bella tintarella gradualmente piuttosto che rischiare gravi complicazioni, sia dal punto di vista del benessere che della bellezza. Idratando la pelle con le giuste creme, è possibile prevenire l'invecchiamento cutaneo precoce, evitare scottature che possono lasciare cicatrici e prevenire la formazione di melanomi.
- Iniziare ad esporsi ai raggi solari già da ora, non appena c'è qualche bella giornata. In questo modo la pelle si abituerà e la stimolazione della melanina avverrà già da adesso.
- Assicurarsi di mantenere la pelle sempre bella idratata, facendo uso anche di dopo sole. Più la pelle è elastica, maggiore sarà la risposta agli stimoli del sole.
- Effettuare uno scrub su tutto il corpo una volta ogni due settimane, così da favorire il rinnovamento cellulare. E' importante però non effettuare il trattamento subito prima dell'esposizione al sole perché altrimenti c'è il rischio di abbassare le difese protettive della pelle.
- Le protezioni solari sono indispensabili e devono essere idonee al proprio fototipo.
- Esporsi con diligenza ai raggi del sole, quando non mette a rischio la nostra salute. Gli orari migliori sono quelli che vanno dalla mattina presto fino alle 11 e dalle 16 fino alle 20.
lunedì 25 maggio 2015
Biancospino: proprietà, usi e controindicazioni
Il biancospino è una pianta molto utilizzata in fitoterapia. Apprezzata per le sue spiccate proprietà benefiche nei confronti del sistema cardiocircolatorio e per i suoi principi antiossidanti, i flavonoidi, i quali sono contenuti in particolar modo nelle foglie e i fiori.
Il biancospino quindi, si rivela un valido alleato nella lotta dei radicali liberi e agisce da sentinella anche contro il colesterolo cattivo. Non è un caso se viene chiamata anche la "pianta del cuore". Il biancospino infatti, è molto famoso perché riesce a dilatare le arterie che portano il sangue al cuore, migliorando di conseguenza l'intera pressione arteriosa.
Proprietà del biancospino
Gli infusi di questa pianta non fanno miracoli, però aiutano l'organismo a mantenersi in buono stato. Il biancospino viene consigliato anche a coloro che soffrono di tensioni nervose. Anche da questo punto di vista quindi, nuovamente torna a far "del bene" al cuore. Si sa che tensioni, nervosismi e stress possono compromettere la buona salute del corpo. Il biancospino aiuta a tenere tutto questo sottocontrollo.
Il biancospino si rivela un ottimo alleato naturale anche in altre circostanze. E' una pianta dal forte potere sedativo e ansiolitico. Rilassa, riduce l'ansia e si rivela anche un buon rimedio fai-da-te contro l'insonnia.
Il modo migliore per godere di tutte le proprietà benefiche del biancospino, è quello di utilizzare bacche, fiori e foglie per creare delle ottime tisane. Rinvigoriscono il cuore, le arterie e l'umore!
I fiori e i frutti di biancospino vengono impiegati in fitoterapia per sconfiggere le infiammazioni della bocca. Possiedono infatti proprietà igienizzanti, ideale per sciacqui e gargarismi. Può essere utilizzato anche per la creazione di dentifrici rinfrescanti. Preparatevi una bella vasca d'acqua calda dove immergervi e buttate dentro anche fiori di biancospino. Avranno un'azione rilassante praticamente immediata.
Le creme a base di biancospino invece, regolarizzano la produzione di sebo, pelli acneiche e grasse.
Infuso di biancospino
Controindicazioni del biancospino
Il biancospino non ha molti effetti collaterali. Viene consigliato ad esempio alle donne incinte o che allattano di consultare il medico prima della sua assunzione solo per precauzione, non sono infatti state dimostrate interazioni particolari.
E' invece controindicato a coloro che soffrono di pressione bassa o assumono farmaci come i beta-bloccanti, questo perché ne potenzia gli effetti.
Alcune persone assumendo regolarmente tisane di biancospino hanno notato la comparsa di lievi dolori addominali, ma solo qualora avessero già problemi come la gastrite o l'ulcera.
Il biancospino quindi, si rivela un valido alleato nella lotta dei radicali liberi e agisce da sentinella anche contro il colesterolo cattivo. Non è un caso se viene chiamata anche la "pianta del cuore". Il biancospino infatti, è molto famoso perché riesce a dilatare le arterie che portano il sangue al cuore, migliorando di conseguenza l'intera pressione arteriosa.
Proprietà del biancospino
Gli infusi di questa pianta non fanno miracoli, però aiutano l'organismo a mantenersi in buono stato. Il biancospino viene consigliato anche a coloro che soffrono di tensioni nervose. Anche da questo punto di vista quindi, nuovamente torna a far "del bene" al cuore. Si sa che tensioni, nervosismi e stress possono compromettere la buona salute del corpo. Il biancospino aiuta a tenere tutto questo sottocontrollo.
Il biancospino si rivela un ottimo alleato naturale anche in altre circostanze. E' una pianta dal forte potere sedativo e ansiolitico. Rilassa, riduce l'ansia e si rivela anche un buon rimedio fai-da-te contro l'insonnia.
Il modo migliore per godere di tutte le proprietà benefiche del biancospino, è quello di utilizzare bacche, fiori e foglie per creare delle ottime tisane. Rinvigoriscono il cuore, le arterie e l'umore!
I fiori e i frutti di biancospino vengono impiegati in fitoterapia per sconfiggere le infiammazioni della bocca. Possiedono infatti proprietà igienizzanti, ideale per sciacqui e gargarismi. Può essere utilizzato anche per la creazione di dentifrici rinfrescanti. Preparatevi una bella vasca d'acqua calda dove immergervi e buttate dentro anche fiori di biancospino. Avranno un'azione rilassante praticamente immediata.
Le creme a base di biancospino invece, regolarizzano la produzione di sebo, pelli acneiche e grasse.
Infuso di biancospino
- 1 tazza d'acqua
- 1 cucchiaio di foglie e fiori di biancospino
Controindicazioni del biancospino
Il biancospino non ha molti effetti collaterali. Viene consigliato ad esempio alle donne incinte o che allattano di consultare il medico prima della sua assunzione solo per precauzione, non sono infatti state dimostrate interazioni particolari.
E' invece controindicato a coloro che soffrono di pressione bassa o assumono farmaci come i beta-bloccanti, questo perché ne potenzia gli effetti.
Alcune persone assumendo regolarmente tisane di biancospino hanno notato la comparsa di lievi dolori addominali, ma solo qualora avessero già problemi come la gastrite o l'ulcera.
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domenica 24 maggio 2015
Cosa sono i punti riflessi
I punti riflessi sono alla base della riflessologia plantare, tecnica di massaggio che prevede la stimolazione di determinate zone dei nostri piedi e delle nostre mani con il fine di favorire il benessere dell'intero organismo. Da anni il sito web ZoneRiflesse se ne occupa sviscerandone ogni aspetto
Alla base di questa particolare tecnica di massaggio vi è l'idea che sulle mani e sui piedi si trovino riflessi tutti gli organi e le ghiandole del corpo. Stimolando, quindi, questi punti riflessi otterremo un effetto sull'organo collegato. Il principio è semplice e si basa sul duplice ruolo dei nervi rachidei che trasmettono impulsi nervosi dal centro alla periferia e della periferia verso gli organi.
Ma come individuare in punti riflessi nei piedi?
La prima cosa da tenere in mente è che tutto ciò che si trova a sinistra nel nostro corpo lo ritroviamo sul piede sinistro, mentre tutto ciò che è a destra è presente sul piede destro. Analogamente tutto quello che, nel nostro corpo, si trova lungo la linea mediana sarà presente per metà sul piede destro e per metà sul piede sinistro. Quindi, per fare un esempio, l'occhio destro avrà il suo punto riflesso corrispondente sul piede destro, mentre l'occhio sinistro lo ritroveremo sul piede sinistro.
Naturalmente questo discorso vale per tutto ciò che è doppio nel nostro corpo.
Come si presentano, invece, i punti riflessi degli organi singoli?
In questo caso l'organo avrà il suo punto riflesso nella zona del corpo corrispondente: quindi, per esempio, ritroveremo il fegato sul piede destro.
Cosa succede, invece, quando dobbiamo ricercare i punti riflessi corrispondenti agli organi che si trovano lungo la linea mediana del corpo, come, ad esempio, naso, gola, laringe e trachea? In questo caso la zona riflessa corrispondente si ritroverà per metà a destra e per metà a sinistra, in corrispondenza della linea mediana.
Esistono poi degli organi che occupano sia la porzione destra che sinistra del corpo, come l'intestino. Tenendo a mente il ragionamento seguito fino ad ora e la figura anatomica del corpo non sarà difficile immaginare che queste parti del corpo sono presenti sia sul piede destro che su quello sinistro.
Possiamo suddividere i punti riflessi del piede in tre zone.
La zona alta o dell'ossigenazione raccoglie le zone riflesse collegate con la testa, il cervello, gli occhi, la bocca, il naso, i polmoni, i canali lacrimali, le vie respiratorie, il cuore e la tiroide.
La zona mediana o dell'assimilazione raggruppa, invece, i punti riflessi corrispondenti a fegato, stomaco, intestino, milza, pancreas, reni e ureteri, mentre la zona bassa o dell'eliminazione comprende i punti riflessi dell'apparato genitale, vescia e retto.
Sembra difficile credere che esistano tutti questi punti riflessi nel nostro corpo eppure è da ben 5000 anni che esistono tutte queste conoscenze. Risalgono, infatti, all'epoca degli antichi egizi i primi bassorilievi raffiguranti le prime mappe degli organi riflessi nei piedi e anche in altre culture e in epoche diverse sono state trovate mappe plantari molto simili a quelle egizie, tutte basate sulla constatazione che se venivano fatte delle pressioni su particolari zone dei piedi si ottenevano dei benefici per i dolori articolari, mal di testa e moltissimi altri fastidi.
L'idea di stimolare determinati punti riflessi sui piedi per risolvere fastidiosi disturbi è stata introdotta in Occidente solo nei primi anni del '900 grazie ad un otorinolaringoiatra americano, il dott. William H. Fitzgerald.
Da quella volta la riflessologia plantare ha fatto passi da gigante e le conoscenza sui punti riflessi dei piedi si sono notevolmente rafforzate, tanto da far diventare questa tipologia di massaggio una delle più richieste ed apprezzate dalle persone.
Francesco Ciaccia
Alla base di questa particolare tecnica di massaggio vi è l'idea che sulle mani e sui piedi si trovino riflessi tutti gli organi e le ghiandole del corpo. Stimolando, quindi, questi punti riflessi otterremo un effetto sull'organo collegato. Il principio è semplice e si basa sul duplice ruolo dei nervi rachidei che trasmettono impulsi nervosi dal centro alla periferia e della periferia verso gli organi.
Ma come individuare in punti riflessi nei piedi?
La prima cosa da tenere in mente è che tutto ciò che si trova a sinistra nel nostro corpo lo ritroviamo sul piede sinistro, mentre tutto ciò che è a destra è presente sul piede destro. Analogamente tutto quello che, nel nostro corpo, si trova lungo la linea mediana sarà presente per metà sul piede destro e per metà sul piede sinistro. Quindi, per fare un esempio, l'occhio destro avrà il suo punto riflesso corrispondente sul piede destro, mentre l'occhio sinistro lo ritroveremo sul piede sinistro.
Naturalmente questo discorso vale per tutto ciò che è doppio nel nostro corpo.
Come si presentano, invece, i punti riflessi degli organi singoli?
In questo caso l'organo avrà il suo punto riflesso nella zona del corpo corrispondente: quindi, per esempio, ritroveremo il fegato sul piede destro.
Cosa succede, invece, quando dobbiamo ricercare i punti riflessi corrispondenti agli organi che si trovano lungo la linea mediana del corpo, come, ad esempio, naso, gola, laringe e trachea? In questo caso la zona riflessa corrispondente si ritroverà per metà a destra e per metà a sinistra, in corrispondenza della linea mediana.
Esistono poi degli organi che occupano sia la porzione destra che sinistra del corpo, come l'intestino. Tenendo a mente il ragionamento seguito fino ad ora e la figura anatomica del corpo non sarà difficile immaginare che queste parti del corpo sono presenti sia sul piede destro che su quello sinistro.
Possiamo suddividere i punti riflessi del piede in tre zone.
La zona alta o dell'ossigenazione raccoglie le zone riflesse collegate con la testa, il cervello, gli occhi, la bocca, il naso, i polmoni, i canali lacrimali, le vie respiratorie, il cuore e la tiroide.
La zona mediana o dell'assimilazione raggruppa, invece, i punti riflessi corrispondenti a fegato, stomaco, intestino, milza, pancreas, reni e ureteri, mentre la zona bassa o dell'eliminazione comprende i punti riflessi dell'apparato genitale, vescia e retto.
Sembra difficile credere che esistano tutti questi punti riflessi nel nostro corpo eppure è da ben 5000 anni che esistono tutte queste conoscenze. Risalgono, infatti, all'epoca degli antichi egizi i primi bassorilievi raffiguranti le prime mappe degli organi riflessi nei piedi e anche in altre culture e in epoche diverse sono state trovate mappe plantari molto simili a quelle egizie, tutte basate sulla constatazione che se venivano fatte delle pressioni su particolari zone dei piedi si ottenevano dei benefici per i dolori articolari, mal di testa e moltissimi altri fastidi.
L'idea di stimolare determinati punti riflessi sui piedi per risolvere fastidiosi disturbi è stata introdotta in Occidente solo nei primi anni del '900 grazie ad un otorinolaringoiatra americano, il dott. William H. Fitzgerald.
Da quella volta la riflessologia plantare ha fatto passi da gigante e le conoscenza sui punti riflessi dei piedi si sono notevolmente rafforzate, tanto da far diventare questa tipologia di massaggio una delle più richieste ed apprezzate dalle persone.
Francesco Ciaccia
mercoledì 20 maggio 2015
Pelle secca: cause e rimedi naturali
Il problema della pelle secca è piuttosto comune. Molte persone ne soffrono e, nonostante difficilmente presenti qualche complicazione dal punto di vista della salute, è fastidiosa e poco bella da vedere. Oggi analizziamo quali sono le principali cause della pelle secca e quali sono i rimedi naturali da utilizzare per attenuare i sintomi e cercare di riequilibrare il sebo epidermico.
Le cause della pelle secca
Si ha la pelle disidratata e asfittica quando vi è una sensibile diminuzione di acqua nell'epidermide. Le cause di questa condizione che porta a una lenta disidratazione e un impoverimento cellulare sono:
Rimedi naturali per la pelle secca
Le cause della pelle secca
Si ha la pelle disidratata e asfittica quando vi è una sensibile diminuzione di acqua nell'epidermide. Le cause di questa condizione che porta a una lenta disidratazione e un impoverimento cellulare sono:
- Condizioni climatiche: il vento e il freddo per quanto riguarda l'inverno, ma anche l'eccessiva esposizione al sole senza le adeguate protezioni. Maggiormente colpite sono in questo caso le parti del corpo sempre esposte, come il viso. Quando la temperatura è bassa nel corpo i vasi sanguigni si costringono e tutti i processi rigenerativi rallentano, compresi quelli del film idro lipidico. Esso infatti ha il compito di trattenere l'acqua presente nell'epidermide.
- Saponi aggressivi e prodotti di bellezza sbagliati come i cosmetici: vanno a danneggiare il film idro lipidico impedendogli di trattenere bene l'acqua.
- Malattie: anche loro possono causare la secchezza epidermica. Pensiamo ad esempio alla psoriasi o alla dermatite atopica. Anche la tiroide può influire negativamente sulla corretta idratazione.
- Farmaci: i farmaci utilizzati durante la chemioterapia e il cortisone possono causare questi effetti.
- Fattori ereditari: in alcuni casi si tratta di una questione genetica. Una predisposizione di base del film idro lipidico a non trattenere bene i liquidi o una barriera non sufficiente.
Rimedi naturali per la pelle secca
- Scegliete con attenzione i prodotti per la cura del corpo: evitate i detergenti troppo aggressivi e preferire quando possibile quelli naturali e idratanti. Va bene ad esempio l'olio di cocco e quello di argan. Volendo anche l'olio di oliva si rivela un buon alleato. In ogni caso, prima di acquistare un prodotto per il vostro igiene, leggete bene l'INCI e assicuratevi che non vi siano sostanze aggressive.
- Seguite un alimentazione sana: spesso trascurata, l'alimentazione può migliorare sensibilmente la salute della pelle. L'ideale è bere molta acqua, assumere quotidianamente frutta e verdura, ricche di liquidi e fibre. Si alla vitamina A e la vitamina E.
- Migliorate lo stile di vita: l'ossigenazione della pelle è importante e per questo motivo dovremo evitare tutti quei prodotti alcolici e molto grassi. No alla vita sedentaria, si a 20-30 minuti di camminata giornaliera o, in alternativa, l'iscrizione in palestra o in altri luoghi dove è possibile tener allenato il corpo.
- Meno stress: anche questo è un aspetto sottovalutato da molte persone. La nostra pelle manifesta il nostro modo di essere. L'umore influisce su di lei molto più di quanto osiamo solo immagine. Cercate quindi di controllare il vostro stress. Magari potete unire “l'utile al dilettevole” iscrivendovi a un corso di yoga, mantenendo così il corpo allenato e la mente tranquilla.
- Maschere di bellezza: infine vi ricordo che potete sempre ricorrere a qualche buon prodotto per curare la vostra pelle secca. Se non siete disposti a spendere denaro per acquistare un prodotto che, in fin dei conti, non siete neanche certi che funzioni, allora aprite la dispensa di cucina perché contiene davvero tanti prodotti che fanno proprio per voi. Il miele ad esempio, se lo applicate per 30 minuti sulla pelle, la idrata che è una meraviglia. Se vi piace qualcosa di più elaborato potete creare una maschera a base di yogurt, avena e limone. In questo modo depurate e idratate la pelle, rimuovendo tutte le impurità.
Legge di attrazione: cosa fare perchè funzioni
La legge di attrazione. Negli ultimi anni ne abbiamo sentito parlare tanto, soprattutto grazie al famoso libro The Secret di Rhonda Byrne. C'è una cosa che la maggioranza delle persone non sa.
Quello che c'è scritto sul libro non funziona. Io, come tante altre persone, ho provato a mettere in pratica i preziosi insegnamenti senza ottenere in cambio alcun tipo di risultato. Ciò che dice Byrne non è sbagliato, è solo incompleto. Così come ci viene insegnata, la legge d'attrazione è molto semplice, a tal punto da illuderci che basta desiderare ardentemente una cosa, direzionarvi tutti i sentimenti positivi, per riuscire a ottenerla.
Così non funziona. Non è il nostro pensiero razionale a farci ottenere una cosa, ma la parte irrazionale, quella che non possiamo controllare. Significa che, se desideriamo ottenere un nuovo lavoro, non dobbiamo sperare di riuscirci, ma sentire che il mestiere dei nostri sogni è proprio dietro l'angolo, sapere di meritaracerlo. Spesso infatti, la prima cosa che manca, è proprio la fiducia in se stessi.
In pratica, se volete far funzionare la legge di attrazione, dovete cambiare radicalmente non il vostro pensiero, ma gli schemi mentali che da anni si sono cristallizzati. Non è facile, però è possibile riuscirci.
Ovviamente non potete desiderare 20 traguardi importanti contemporaneamente e cercare di modificare la vostra vita affinché tutti si realizzino tutti nello stesso periodo. Quindi, scegliete la vostra meta. Comprendete cosa davvero desiderate. Quando lo avrete ben chiaro, le cose andranno molto meglio perché riconoscere la strada è il primo passo nel vostro cammino.
Riuscirci in poche ore non è facile. Spesso infatti si pensa di desiderare qualcosa che altri hanno scelto per noi. Il vostro desiderio magari non era di diventare avvocato, infermiere o informatico. Lo hanno desiderato i vostri genitori e avete pensato che i loro desideri, erano anche i vostri. Quindi, prendetevi tutto il tempo necessario per riflettere e cercate di capire cosa volete davvero VOI.
Non concentratevi troppo su quello che non volete. Se avete paura di non riuscire a pagare le bollette a fine mese, voi pensate piuttosto che riuscirete a farlo, ma soprattutto impiegate le vostre energie per riuscirci.
Se desiderate essere ricchi, non dovete pensare ai soldi. La ricchezza non è altro che l'immagine che tutti noi ci siamo fatti della felicità, di una vita serena e senza preoccupazioni. Bene. Visualizzate (sentitela dentro di voi) una vita così, dove potete dormire sogni tranquilli e potete concedervi ciò che più vi piacere. Produce di più pensare a come raggiungere l'obbiettivo e entrare in azione o immaginare due ore al giorno una montagna di denaro, senza avere neanche un piano per trovare la stabilità finanziaria?
Questo genere di vita non vi pioverà dal cielo. Nessuna banconota che si paleserà sul vostro divano. Quando però sarete connessi al 100% con l'obbiettivo, riuscirete a mettere giorno per giorno quei mattoncini necessari per costruire la vita che desiderate.
Quello che c'è scritto sul libro non funziona. Io, come tante altre persone, ho provato a mettere in pratica i preziosi insegnamenti senza ottenere in cambio alcun tipo di risultato. Ciò che dice Byrne non è sbagliato, è solo incompleto. Così come ci viene insegnata, la legge d'attrazione è molto semplice, a tal punto da illuderci che basta desiderare ardentemente una cosa, direzionarvi tutti i sentimenti positivi, per riuscire a ottenerla.
Così non funziona. Non è il nostro pensiero razionale a farci ottenere una cosa, ma la parte irrazionale, quella che non possiamo controllare. Significa che, se desideriamo ottenere un nuovo lavoro, non dobbiamo sperare di riuscirci, ma sentire che il mestiere dei nostri sogni è proprio dietro l'angolo, sapere di meritaracerlo. Spesso infatti, la prima cosa che manca, è proprio la fiducia in se stessi.
In pratica, se volete far funzionare la legge di attrazione, dovete cambiare radicalmente non il vostro pensiero, ma gli schemi mentali che da anni si sono cristallizzati. Non è facile, però è possibile riuscirci.
Ovviamente non potete desiderare 20 traguardi importanti contemporaneamente e cercare di modificare la vostra vita affinché tutti si realizzino tutti nello stesso periodo. Quindi, scegliete la vostra meta. Comprendete cosa davvero desiderate. Quando lo avrete ben chiaro, le cose andranno molto meglio perché riconoscere la strada è il primo passo nel vostro cammino.
Riuscirci in poche ore non è facile. Spesso infatti si pensa di desiderare qualcosa che altri hanno scelto per noi. Il vostro desiderio magari non era di diventare avvocato, infermiere o informatico. Lo hanno desiderato i vostri genitori e avete pensato che i loro desideri, erano anche i vostri. Quindi, prendetevi tutto il tempo necessario per riflettere e cercate di capire cosa volete davvero VOI.
Non concentratevi troppo su quello che non volete. Se avete paura di non riuscire a pagare le bollette a fine mese, voi pensate piuttosto che riuscirete a farlo, ma soprattutto impiegate le vostre energie per riuscirci.
Se desiderate essere ricchi, non dovete pensare ai soldi. La ricchezza non è altro che l'immagine che tutti noi ci siamo fatti della felicità, di una vita serena e senza preoccupazioni. Bene. Visualizzate (sentitela dentro di voi) una vita così, dove potete dormire sogni tranquilli e potete concedervi ciò che più vi piacere. Produce di più pensare a come raggiungere l'obbiettivo e entrare in azione o immaginare due ore al giorno una montagna di denaro, senza avere neanche un piano per trovare la stabilità finanziaria?
Questo genere di vita non vi pioverà dal cielo. Nessuna banconota che si paleserà sul vostro divano. Quando però sarete connessi al 100% con l'obbiettivo, riuscirete a mettere giorno per giorno quei mattoncini necessari per costruire la vita che desiderate.
martedì 19 maggio 2015
Il carciofo: storia, utilizzi, caratteristiche e conservazione
Il carciofo è un ortaggio dalla lunga storia, originario del Medio Oriente. La varietà selvatica è molto antica ed è stata un prodotto importante per i fitoterapisti greci ed egizi. La sua varietà addomesticata, che è poi l’antenata delle varietà attuali, è stata introdotta in Italia dagli arabi, probabilmente in Sicilia intorno al I Secolo d.C..
Columella (agronomo romano del I secolo d.C.), parla dell’uso di una varietà di carciofo selvatico nella cucina romana dell’epoca, chiamandolo col nome latino di Cynara, a conferma di come già in quel periodo storico si usasse consumare quella pianta, sia a scopo medicinale che alimentare. Nel "De re coquinaria" di Apicio (gastronomo dell’Antica Roma, vissuto tra il 25 a.C. e il 37 d.C.) , si parla anche di cuori di cynara che, a quanto pare, i Romani apprezzavano lessati in acqua o vino.
Le notizie più dettagliate sul carciofo come lo conosciamo oggi, e sui suoi utilizzi alimentari,risalgono al 1400, quando dalle zone di Napoli si diffuse in Toscana, e successivamente a macchia d’olio nelle altre regioni. Inizialmente il carciofo era guardato con sospetto in cucina, durante il 1500 però questo ortaggio iniziò a comparire sempre più frequentemente negli scritti gastronomici, dove si spiegava anche come pulirlo e trattarlo, la regina Caterina de' Medici ne divenne grande estimatrice, probabilmente fu lei a introdurlo nella dieta della corte di Francia. Una volta capita la bontà di questo ortaggio, la sua ascesa non ha mai più conosciuto soste o rallentamenti, diventando famoso anche per le sue presunte proprietà afrodisiache.
Al di la di leggende e credenze, il carciofo possiede tantissime e valide qualità nutrizionali. È un ottimo alimento per la difesa del fegato, che protegge da infezioni e tossine, stimola l’aumento della secrezione della bile e riduce la concentrazione del colesterolo e di altri liquidi, aiuta a depurare l’organismo ed è un ottimo diuretico; aiutando la produzione di secrezioni gastriche è utilissimo nella cura della cattiva digestione. È anche un buon alimento per i diabetici perché aiuta ad abbassare il livello di zucchero nel sangue.
Cosa distingue le diverse varietà di carciofo?
Le discriminanti principali sono le spine e il colore; le prime possono essere presenti o meno, il secondo può essere verde tendente al grigio o violetto. Le tipologie spinose più conosciute sono: i verdi della Liguria e di Palermo, i violetti di Chioggia, Venezia e Sardegna, il carciofo di Toscana, di colore violaceo. Fra i carciofi senza spine troviamo il Romanesco, conosciuto come mammola, quello di Paestum e di Catania.
La stagione del carciofo va da novembre a giugno ed è importante acquistarli freschi, imparare a conservarli al meglio e saperli cucinare.
Come riconoscere un carciofo fresco?
I carciofi vanno scelti pieni, sodi, con foglie dure e senza macchie, preferite gli esemplari più piccoli con le punte ben chiuse. Il gambo deve essere duro, senza parti molli o ingiallite e, se ha ancora delle foglie attaccate, bisogna controllare che siano sode.
Come conservare i carciofi?
Se sono molto freschi ed hanno il gambo lungo immergerli nell'acqua. Per riporli in frigo si devono togliere le foglie esterne più dure e il gambo; lavati e ben asciugati vanno messi in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: si conserveranno per almeno 5-6 giorni.
Dopo averli puliti e sbollentati in acqua acidulata con succo di limone, lasciati raffreddare e sistemati in contenitori rigidi si possono surgelare.
Un altro modo per conservarli è quello di metterli sott’olio, tradizione presente in quasi tutte le regioni italiane, che conferisce tra l’altro un sapore prelibato e inedito a questo ortaggio dalle infinite qualità.
Gli usi in cucina del carciofo sono tantissimi, certo è che anche consumato crudo è ottimo. Nella cucina romana il carciofo è uno dei prodotti di punta e viene celebrato in due grandissime preparazioni: cucinato fritto intero (alla giudia) e alla romana (in casseruola).
Columella (agronomo romano del I secolo d.C.), parla dell’uso di una varietà di carciofo selvatico nella cucina romana dell’epoca, chiamandolo col nome latino di Cynara, a conferma di come già in quel periodo storico si usasse consumare quella pianta, sia a scopo medicinale che alimentare. Nel "De re coquinaria" di Apicio (gastronomo dell’Antica Roma, vissuto tra il 25 a.C. e il 37 d.C.) , si parla anche di cuori di cynara che, a quanto pare, i Romani apprezzavano lessati in acqua o vino.
Le notizie più dettagliate sul carciofo come lo conosciamo oggi, e sui suoi utilizzi alimentari,risalgono al 1400, quando dalle zone di Napoli si diffuse in Toscana, e successivamente a macchia d’olio nelle altre regioni. Inizialmente il carciofo era guardato con sospetto in cucina, durante il 1500 però questo ortaggio iniziò a comparire sempre più frequentemente negli scritti gastronomici, dove si spiegava anche come pulirlo e trattarlo, la regina Caterina de' Medici ne divenne grande estimatrice, probabilmente fu lei a introdurlo nella dieta della corte di Francia. Una volta capita la bontà di questo ortaggio, la sua ascesa non ha mai più conosciuto soste o rallentamenti, diventando famoso anche per le sue presunte proprietà afrodisiache.
Al di la di leggende e credenze, il carciofo possiede tantissime e valide qualità nutrizionali. È un ottimo alimento per la difesa del fegato, che protegge da infezioni e tossine, stimola l’aumento della secrezione della bile e riduce la concentrazione del colesterolo e di altri liquidi, aiuta a depurare l’organismo ed è un ottimo diuretico; aiutando la produzione di secrezioni gastriche è utilissimo nella cura della cattiva digestione. È anche un buon alimento per i diabetici perché aiuta ad abbassare il livello di zucchero nel sangue.
Cosa distingue le diverse varietà di carciofo?
Le discriminanti principali sono le spine e il colore; le prime possono essere presenti o meno, il secondo può essere verde tendente al grigio o violetto. Le tipologie spinose più conosciute sono: i verdi della Liguria e di Palermo, i violetti di Chioggia, Venezia e Sardegna, il carciofo di Toscana, di colore violaceo. Fra i carciofi senza spine troviamo il Romanesco, conosciuto come mammola, quello di Paestum e di Catania.
La stagione del carciofo va da novembre a giugno ed è importante acquistarli freschi, imparare a conservarli al meglio e saperli cucinare.
Come riconoscere un carciofo fresco?
I carciofi vanno scelti pieni, sodi, con foglie dure e senza macchie, preferite gli esemplari più piccoli con le punte ben chiuse. Il gambo deve essere duro, senza parti molli o ingiallite e, se ha ancora delle foglie attaccate, bisogna controllare che siano sode.
Come conservare i carciofi?
Se sono molto freschi ed hanno il gambo lungo immergerli nell'acqua. Per riporli in frigo si devono togliere le foglie esterne più dure e il gambo; lavati e ben asciugati vanno messi in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: si conserveranno per almeno 5-6 giorni.
Dopo averli puliti e sbollentati in acqua acidulata con succo di limone, lasciati raffreddare e sistemati in contenitori rigidi si possono surgelare.
Un altro modo per conservarli è quello di metterli sott’olio, tradizione presente in quasi tutte le regioni italiane, che conferisce tra l’altro un sapore prelibato e inedito a questo ortaggio dalle infinite qualità.
Gli usi in cucina del carciofo sono tantissimi, certo è che anche consumato crudo è ottimo. Nella cucina romana il carciofo è uno dei prodotti di punta e viene celebrato in due grandissime preparazioni: cucinato fritto intero (alla giudia) e alla romana (in casseruola).
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lunedì 18 maggio 2015
Offerta #Benessere in #Trentino Alto Adige Andalo
Hotel 4* situato nel centro di Andalo, a pochi passi dalle piste da sci e dal parco sportivo. Il #centro #benessere dispone di #sauna finlandese, bagno turco, bagno romano, docce emozionali, cascata di ghiaccio, percorso #Kneipp, idromassaggio sala relax iodio-terapica al sale dell'Himalaya, biosauna. Dispone inoltre di un #centro #estetico per trattamenti e massaggi. http://goo.gl/zFE0IF
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Saltare i pasti non fa dimagrire: i danni per la salute
Siete proprio sicuri che saltare i pasti vi permette di perdere peso? Fortunatamente, se da un lato è ben radicata l'idea che non mangiando si smaltiscono i chili di troppo, dall'altra parte vi è chi cerca di sensibilizzare le persone e far loro comprendere che non è il cibo il problema, ma il regime alimentare che seguiamo. Sarà un caso che, anche l'Expo 2015, ha scelto proprio come tema dell'anno l'alimentazione sana?
L'idea che saltare i pasti faccia effettivamente perdere peso è piuttosto diffusa. Nell'articolo di oggi vi spiegheremo perché NON è vero e come può compromettere la vostra salute.
Perché saltare i pasti fa ingrassare?
Si esatto, saltare i pasti fa aumentare di peso. Com'è possibile? Semplicemente perché, sottoponendo il vostro corpo a digiuno, inizialmente vedrete si calare l'ago della bilancia, ma non appena inizierete a mangiare di nuovo (dovete farlo per vivere), ecco che il vostro corpo assimilerà le poche cose che gli sono concesse e recupererà tutti i chili che ha perduto con gli interessi.
Una persona a digiuno, inizierà prima a perdere i liquidi, dopo la massa muscolare. Solo dopo verranno toccate le riserve di grasso. I due o tre chili che vedete andar via quindi, non sono di grasso, ma di muscoli e liquidi. Il rischio quindi è quello della disidratazione e della perdita del tono muscolare. Ma non è finita qui.
Alla lunga questo metodo si rivela ancor più dannoso. Oltre al fastidioso effetto yo-yo, si noterà un'incapacità generale da parte del corpo di perdere peso. Abituato infatti a lunghi digiuni, si è premunito, iniziando ad aumentare le proprie riserve di energia (grassi) ed ha iniziato a consumarle più lentamente (metabolismo lento). Ecco che perdere peso diventerà sempre più difficile.
I rischi nel saltare i pasti per la nostra salute
Sono diversi i problemi che possono assalire la persona che ha deciso di saltare regolarmente i pasti o di smettere di mangiare definitivamente per alcuni giorni.
La prima cosa che aumenta quando si ha fame è senza dubbio il nervosismo. Irritabilità e stress sono all'ordine del giorno quando la pancia è vuota. Ecco quindi che vi sarà difficoltà anche a concentrarsi e svolgere i normali lavori quotidiani.
Digiunare poi porta a un rallentamento metabolico, la perdita della massa magra e quella muscolare e l'aumento di quella grassa. Saltare i pasti però può portare anche a una disidratazione o malnutrizione, problemi che potrebbero poi aver bisogno dell'intervento medico per essere risolti.
Il digiuno è sempre da evitare?
Una cosa è digiunare con criterio, un'altra è smettere di mangiare per perdere peso.
Quando il digiuno viene eseguito correttamente, cioè in maniera occasionale e con una certa preparazione alle spalle, è possibile ottenere un beneficio: purificare il corpo dalle tossine e i metalli pesanti. Anche in questo caso non deve essere visto però come un metodo per dimagrire, ma solo per purificare il corpo. Questa pratica piuttosto diffusa in oriente, non è stata chiaramente ben interpretata dalla civiltà occidentale, con il risultato di rafforzare quelle errate convinzioni che vedono lo smettere di mangiare come la soluzione per i chili di troppo.
L'idea che saltare i pasti faccia effettivamente perdere peso è piuttosto diffusa. Nell'articolo di oggi vi spiegheremo perché NON è vero e come può compromettere la vostra salute.
Perché saltare i pasti fa ingrassare?
Si esatto, saltare i pasti fa aumentare di peso. Com'è possibile? Semplicemente perché, sottoponendo il vostro corpo a digiuno, inizialmente vedrete si calare l'ago della bilancia, ma non appena inizierete a mangiare di nuovo (dovete farlo per vivere), ecco che il vostro corpo assimilerà le poche cose che gli sono concesse e recupererà tutti i chili che ha perduto con gli interessi.
Una persona a digiuno, inizierà prima a perdere i liquidi, dopo la massa muscolare. Solo dopo verranno toccate le riserve di grasso. I due o tre chili che vedete andar via quindi, non sono di grasso, ma di muscoli e liquidi. Il rischio quindi è quello della disidratazione e della perdita del tono muscolare. Ma non è finita qui.
Alla lunga questo metodo si rivela ancor più dannoso. Oltre al fastidioso effetto yo-yo, si noterà un'incapacità generale da parte del corpo di perdere peso. Abituato infatti a lunghi digiuni, si è premunito, iniziando ad aumentare le proprie riserve di energia (grassi) ed ha iniziato a consumarle più lentamente (metabolismo lento). Ecco che perdere peso diventerà sempre più difficile.
I rischi nel saltare i pasti per la nostra salute
Sono diversi i problemi che possono assalire la persona che ha deciso di saltare regolarmente i pasti o di smettere di mangiare definitivamente per alcuni giorni.
La prima cosa che aumenta quando si ha fame è senza dubbio il nervosismo. Irritabilità e stress sono all'ordine del giorno quando la pancia è vuota. Ecco quindi che vi sarà difficoltà anche a concentrarsi e svolgere i normali lavori quotidiani.
Digiunare poi porta a un rallentamento metabolico, la perdita della massa magra e quella muscolare e l'aumento di quella grassa. Saltare i pasti però può portare anche a una disidratazione o malnutrizione, problemi che potrebbero poi aver bisogno dell'intervento medico per essere risolti.
Il digiuno è sempre da evitare?
Una cosa è digiunare con criterio, un'altra è smettere di mangiare per perdere peso.
Quando il digiuno viene eseguito correttamente, cioè in maniera occasionale e con una certa preparazione alle spalle, è possibile ottenere un beneficio: purificare il corpo dalle tossine e i metalli pesanti. Anche in questo caso non deve essere visto però come un metodo per dimagrire, ma solo per purificare il corpo. Questa pratica piuttosto diffusa in oriente, non è stata chiaramente ben interpretata dalla civiltà occidentale, con il risultato di rafforzare quelle errate convinzioni che vedono lo smettere di mangiare come la soluzione per i chili di troppo.
mercoledì 13 maggio 2015
Massaggi e relax in Puglia
#Massaggi e relax in #Puglia Lucera
Albergo**** di nuova costruzione, realizzato in stile moderno con un attrezzato #Centro #Benessere. Sorge a 3 Km dal centro dell'omonima città in una posizione suggestiva in quanto è possibile godere di un panorama naturalistico e artistico ineguagliabile: da un lato, l'ampia distesa del Tavoliere delle Puglie che corre fino alle pendici dell'arco montuoso del Pre-Appennino Dauno; dall'altro, la Fortezza Svevo-Angioina, simbolo del prestigio e della storia di una delle più interessanti città della Puglia. http://goo.gl/CDk6wx
Albergo**** di nuova costruzione, realizzato in stile moderno con un attrezzato #Centro #Benessere. Sorge a 3 Km dal centro dell'omonima città in una posizione suggestiva in quanto è possibile godere di un panorama naturalistico e artistico ineguagliabile: da un lato, l'ampia distesa del Tavoliere delle Puglie che corre fino alle pendici dell'arco montuoso del Pre-Appennino Dauno; dall'altro, la Fortezza Svevo-Angioina, simbolo del prestigio e della storia di una delle più interessanti città della Puglia. http://goo.gl/CDk6wx
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Dimagrire mangiando anche carboidrati
DIMAGRIRE MANGIANDO ANCHE CARBOIDRATI - quando la dieta non è un sacrificio ma un’opportunità per stare bene - è un breve saggio sulla buona alimentazione, basato sui principi della Bioterapia Nutrizionale®, che mette in evidenza l’importanza dei carboidrati nelle diete dimagranti.
I carboidrati essendo zuccheri sono i primi ad essere eliminati dalle diete perché calorici, senza tenere conto però che un alimento seppur calorico, ma estremamente utile alle funzioni organiche, può rappresentare una risorsa a favore.
Tanto è vero che servono gli zuccheri per bruciare i grassi; infatti il glucosio, uno zucchero semplice, è il principale combustibile dell’organismo.
Il peso che si perde è il risultato dell’attivazione del metabolismo dovuto anche all’assunzione di carboidrati, ovvero zuccheri, che sono la fonte di energia per promuovere e supportare il lavoro metabolico, origine del dimagrimento.Non bisogna dunque privarsi dei carboidrati ma neanche eccedere nel loro consumo, e lo stesso vale per gli altri alimenti. L’organismo ha bisogno di tutta la varietà dei nutrienti per il suo benessere
Dimagrire mangiando anche carboidarti è un testo che descrive cos’è il metabolismo, come funziona, e quali sono le migliori scelte, associazioni e modalità di preparazione dei cibi per attivarlo, al fine di bruciare ed eliminare stabilmente la massa grassa, preservando quella magra costituita da muscoli. Ed è così che si raggiunge e si mantiene il peso-forma desiderato.
Il libro illustra, inoltre, i meccanismi che legano metabolismo e alimenti e di questi i loro costituenti, per comprendere maggiormente il valore dei nutrienti fondamentali: carboidrati, grassi, proteine, sali minerali e vitamine. Indispensabili tutti!
Nel testo troverete consigli per una corretta alimentazione, che permetteranno di raggiungere e mantenere il peso desiderato, senza drastiche rinunce, con l’ausilio di menu settimanali ragionati e di ricette sane facili e veloci da preparare.
Un manuale per chi vuole dimagrire e non riprendere i chili perduti, per chi vuole solamente mantenersi in forma, per chi vuole comprendere meglio il valore nutrizionale degli alimenti e il loro effetto sull’organismo, per chi vuole correggere le proprie abitudini alimentari e stare bene.
Il taglio autobiografico di questo libro ha un valore aggiunto, in cui esperienza personale e crescita professionale si sovrappongono regalando uno scritto unico nel suo genere.
“la buona alimentazione ci fa stare bene ed è l’interruttore che accende il buonumore”
Il libro può essere ordinato su Amazon.it al seguente link: http://bit.ly/agosta_carboidrati
I carboidrati essendo zuccheri sono i primi ad essere eliminati dalle diete perché calorici, senza tenere conto però che un alimento seppur calorico, ma estremamente utile alle funzioni organiche, può rappresentare una risorsa a favore.
Tanto è vero che servono gli zuccheri per bruciare i grassi; infatti il glucosio, uno zucchero semplice, è il principale combustibile dell’organismo.
Il peso che si perde è il risultato dell’attivazione del metabolismo dovuto anche all’assunzione di carboidrati, ovvero zuccheri, che sono la fonte di energia per promuovere e supportare il lavoro metabolico, origine del dimagrimento.Non bisogna dunque privarsi dei carboidrati ma neanche eccedere nel loro consumo, e lo stesso vale per gli altri alimenti. L’organismo ha bisogno di tutta la varietà dei nutrienti per il suo benessere
Dimagrire mangiando anche carboidarti è un testo che descrive cos’è il metabolismo, come funziona, e quali sono le migliori scelte, associazioni e modalità di preparazione dei cibi per attivarlo, al fine di bruciare ed eliminare stabilmente la massa grassa, preservando quella magra costituita da muscoli. Ed è così che si raggiunge e si mantiene il peso-forma desiderato.
Il libro illustra, inoltre, i meccanismi che legano metabolismo e alimenti e di questi i loro costituenti, per comprendere maggiormente il valore dei nutrienti fondamentali: carboidrati, grassi, proteine, sali minerali e vitamine. Indispensabili tutti!
Nel testo troverete consigli per una corretta alimentazione, che permetteranno di raggiungere e mantenere il peso desiderato, senza drastiche rinunce, con l’ausilio di menu settimanali ragionati e di ricette sane facili e veloci da preparare.
Un manuale per chi vuole dimagrire e non riprendere i chili perduti, per chi vuole solamente mantenersi in forma, per chi vuole comprendere meglio il valore nutrizionale degli alimenti e il loro effetto sull’organismo, per chi vuole correggere le proprie abitudini alimentari e stare bene.
Il taglio autobiografico di questo libro ha un valore aggiunto, in cui esperienza personale e crescita professionale si sovrappongono regalando uno scritto unico nel suo genere.
“la buona alimentazione ci fa stare bene ed è l’interruttore che accende il buonumore”
Il libro può essere ordinato su Amazon.it al seguente link: http://bit.ly/agosta_carboidrati
Olio di Baobab: proprietà, benefici e usi
Il baobab tree è una pianta che produce il frutto dal quale viene poi estratto questo “elisir di lunga vita”. Proprio grazie a questo prodotto offerto da madre natura, è possibile ottenere l'olio di baobab. Secondo le credenze delle popolazioni africane, l'albero che genera questo frutto è miracoloso, infatti viene chiamato l'Albero della Vita. Le popolazioni africane portano il massimo rispetto all'albero della
vita. I frutti di questa pianta non sono accessibili a tutti.
Solo alcune persone potranno raccogliere il frutto del baobab, non tutti
possono montare sull'albero sacro. È un privilegio destinato solamente
agli iniziati ed ai saggi.
All'interno del baobab è possibile trovare la vitamina C in grandi percentuali. Inoltre anche altre proprietà benefiche sono presenti al suo interno. Come gli acidi grassi essenziali e molti oligoelementi importantissimi per l'organismo. Questo frutto viene utilizzato anche nel mondo della cosmetica, proprio per le sue sostanze benefiche.
L'albero di baobab tree riesce a vivere per circa 500 anni, un cosa d'avvero impressionante. Forse questo è uno dei primi motivi, per cui viene considerato un albero sacro, visto un po' come “la grande madre” della tribù, capace di dispensare consigli e buoni suggerimenti.
Olio di Baobab: i benefici
Questo tipo di olio molto pregiato, è possibile ottenerlo proprio dai semi di questo specifico frutto. I semi dovranno essere spremuti ed ecco che ci doneranno il prezioso l'olio di baobab.
Ma quali sono i suoi effetti sul corpo umano? Per prima cosa l'olio di baobab migliora la pelle. La rende elastica e più giovane. Inoltre sarà anche molto più sana e idratata. L'olio di baobab viene utilizzato in estetica anche per altri motivi, ad esempio aiuta a combattere l'acne e l'arrosamento della pelle. L'olio di baobab si rivela anche un ottimo antiossidante per l'organismo.
Il frutto aiuta anche a combattere l'influenza ed i sintomi a essa correlati. Praticamente niente viene sprecato della pianta del baobab tree.
E' possibile acquistare l'olio di baobab in erboristeria oppure online. Il prezzo si aggira intorno ai 15 euro ogni trenta ml.
All'interno del baobab è possibile trovare la vitamina C in grandi percentuali. Inoltre anche altre proprietà benefiche sono presenti al suo interno. Come gli acidi grassi essenziali e molti oligoelementi importantissimi per l'organismo. Questo frutto viene utilizzato anche nel mondo della cosmetica, proprio per le sue sostanze benefiche.
L'albero di baobab tree riesce a vivere per circa 500 anni, un cosa d'avvero impressionante. Forse questo è uno dei primi motivi, per cui viene considerato un albero sacro, visto un po' come “la grande madre” della tribù, capace di dispensare consigli e buoni suggerimenti.
Olio di Baobab: i benefici
Questo tipo di olio molto pregiato, è possibile ottenerlo proprio dai semi di questo specifico frutto. I semi dovranno essere spremuti ed ecco che ci doneranno il prezioso l'olio di baobab.
Ma quali sono i suoi effetti sul corpo umano? Per prima cosa l'olio di baobab migliora la pelle. La rende elastica e più giovane. Inoltre sarà anche molto più sana e idratata. L'olio di baobab viene utilizzato in estetica anche per altri motivi, ad esempio aiuta a combattere l'acne e l'arrosamento della pelle. L'olio di baobab si rivela anche un ottimo antiossidante per l'organismo.
- Combatte le rughe: sconfigge la pelle secca, grazie agli antiossidanti è ottimo per la pelle, previene così l'invecchiamento e combatte i radicali liberi.
- Allieva le scottature: applicare l'olio di baobab sopra una scottatura aiuterà a facilitare il ripristino della ferita ed alleviare il dolore. È indicato sia per le bruciature solari che per bruciature di altro tipo.
- Micosi: aiuta l'organismo a guarire più rapidamente, inoltre combatte i funghi che colpiscano la pelle. Almeno secondo le popolazioni che da secoli lo utilizzano proprio con questi scopi.
- Acne: massaggiare il viso, con l'olio di baobab al mattino e la sera (prima di dormire), aiuterà a fermare l'acne.
- L'olio di baobab aiuta anche i capelli, li rende più forti e luminosi. Inoltre saranno anche più resistenti contro gli agenti esterni. Come il freddo ed l'inquinamento ad esempio.
Il frutto aiuta anche a combattere l'influenza ed i sintomi a essa correlati. Praticamente niente viene sprecato della pianta del baobab tree.
E' possibile acquistare l'olio di baobab in erboristeria oppure online. Il prezzo si aggira intorno ai 15 euro ogni trenta ml.
martedì 12 maggio 2015
E voi come mangiate?
Ecco un semplice test per scoprire il vostro stato di salute, per comprendere se e in che misura mangiate male.
Rispondete ad ogni domanda assegnando alle riposte i seguenti punteggi: 0 se non vi capita, 1 se vi capita raramente, 2 se vi capita qualche volta, 3 se vi capita spesso, 4 se vi capita sempre:
Domanda | Punteggio |
Soffrite di crampi allo stomaco? | |
Vi sentite spesso gonfi? | |
Dopo il pasto, vi sentite l'aria nello stomaco? | |
Soffrite di stitichezza? | |
Avete l'alito cattivo? | |
Soffrite di mal di testa? | |
Soffrite di attacchi di ansia e di panico? | |
Siete a dieta e non riuscite più a dimagrire? | |
Siete stanchi e senza forze? | |
Avete afte in bocca che vi infastidiscono? | |
Producete peti maleodoranti? | |
Avete sensazioni di nausea? | |
Soffrite di emorroidi? | |
Siete soggetti a parestesie? | |
Provate la sensazione di torpore mentale? | |
Dopo i pasti, siete presi da sonnolenza? | |
Al mattino vi svegliate con la bocca amara? | |
Avete bruciori di stomaco? | |
Soffrite di prurito? | |
Avete crampi agli arti inferiori? | |
Soffrite di vertigini? | |
Avete sudorazioni improvvise? | |
Il vostro peso è altalenante? | |
Avete spesso la diarrea? | |
Soffrite di tachicardia? |
Ed ora il risultato:
- fino a 20 punti: vi alimentate abbastanza bene e non soffrite di iintolleranze
- da 20 a 40 punti: non siete messi proprio male e non soffrite di intolleranze
- dai 40 ai 60 punti: vi alimentate in modo scorretto. Parlatene con il vostro medico
- oltre i 60 punti: è necessaria una visita medica approfondita. Potreste presentare intolleranze alimentari.
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venerdì 8 maggio 2015
Prendersi cura del contorno occhi
Il naturale invecchiamento delle cellule cutanee, il clima e abitudini di vita sbagliate, vanno a interferire con la naturale bellezza del contorno occhi. E' una zona estremamente sensibile e per tanto, è necessario prendersi cura di lei nel migliore dei modi
Le caratteristiche del contorno occhi sono: circolazione piuttosto rallentata, poche ghiandole sebacee (ecco perché tende ad apparire piuttosto secca), cute sottilissima e scarsa presenza di collagene e fibre elastiche.
Appare chiaro che, prendersi cura del contorno occhi non è solo una cosa legata alla bellezza, ma al benessere in generale. In questo modo potremo prevenire il ristagno di liquidi, una secchezza eccessiva, occhiaie, borse e rughe di espressione.
Rimedi naturali per il contorno occhi
Rinuncia alle cattive abitudini!
A peggiorare lo stato di salute del contorno occhi sono proprio loro, le care e vecchie cattive abitudini. Alzi la mano chi non ama guardare la TV, leggere un libro o star fuori fino a tardi. Dormire poco la notte va a interferire con il benessere degli organi e, più in generale, dell'intero organismo. Ma non è questa l'unica cattiva abitudine da eliminare...
E' necessario rinunciare al fumo di sigaretta. Oltre a provocare danni anche mortali agli organi, il fumo danneggia la bellezza dell'epidermide. Come abbiamo visto il contorno occhi è piuttosto sensibile e la circolazione sanguigna e linfatica è molto più lenta rispetto alle altre zone della pelle. Il fumo di sigaretta va a peggiorare ulteriormente questo aspetto, provocando una poca ossigenazione, l'accumulo di liquidi e una secchezza difficile da nascondere.
Bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e seguire un'alimentazione ricca e variegata. In questo modo tutto l'organismo si manterrà ben idratato e la pelle ben ossigenata.
Utilizzate creme specifiche per il contorno occhi, di qualità e adatte al vostro tipo di pelle. Spesso i problemi nascono proprio dall'utilizzo errato di alcuni prodotti cosmetici.
Le caratteristiche del contorno occhi sono: circolazione piuttosto rallentata, poche ghiandole sebacee (ecco perché tende ad apparire piuttosto secca), cute sottilissima e scarsa presenza di collagene e fibre elastiche.
Appare chiaro che, prendersi cura del contorno occhi non è solo una cosa legata alla bellezza, ma al benessere in generale. In questo modo potremo prevenire il ristagno di liquidi, una secchezza eccessiva, occhiaie, borse e rughe di espressione.
Rimedi naturali per il contorno occhi
- Frutta e verdura: alimenti ricchi di fibre e acqua, aiutano a mantenere elastico e ben idratato il contorno occhi.
- Rimedi naturali a base di rosa mosqueta. Rigenera l'epidermide e lo nutre. Aggiungete una goccia di questo olio nella vostra crema per il contorno occhi (non nella confezione, ma nella quantità del singolo utilizzo) e applicatela.
- Il cetriolo, il rimedio naturale contro le borse e la secchezza del contorno occhi più conosciuto. Il rimedio della nonna veloce, naturale e privo di controindicazioni. Basta tenere due fette di cetriolo sugli occhi per dieci minuti per vedere subito dei miglioramento.
- Malva: basta un solo cucchiaio di fiori di malva per portare un vero benessere al tuo contorno occhi! Lascia in infusione in una tazza d'acqua calda, filtra e imbevi dentro una garza sterile. Rimuovi il liquido in eccesso e applica sulle palpebre.
- Ribes nero: se il contorno occhi è particolarmente secco e gonfio, allora utilizza un unguento di ribes nero e fai un massaggio nella zona che circonda gli occhi.
Rinuncia alle cattive abitudini!
A peggiorare lo stato di salute del contorno occhi sono proprio loro, le care e vecchie cattive abitudini. Alzi la mano chi non ama guardare la TV, leggere un libro o star fuori fino a tardi. Dormire poco la notte va a interferire con il benessere degli organi e, più in generale, dell'intero organismo. Ma non è questa l'unica cattiva abitudine da eliminare...
E' necessario rinunciare al fumo di sigaretta. Oltre a provocare danni anche mortali agli organi, il fumo danneggia la bellezza dell'epidermide. Come abbiamo visto il contorno occhi è piuttosto sensibile e la circolazione sanguigna e linfatica è molto più lenta rispetto alle altre zone della pelle. Il fumo di sigaretta va a peggiorare ulteriormente questo aspetto, provocando una poca ossigenazione, l'accumulo di liquidi e una secchezza difficile da nascondere.
Bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e seguire un'alimentazione ricca e variegata. In questo modo tutto l'organismo si manterrà ben idratato e la pelle ben ossigenata.
Utilizzate creme specifiche per il contorno occhi, di qualità e adatte al vostro tipo di pelle. Spesso i problemi nascono proprio dall'utilizzo errato di alcuni prodotti cosmetici.
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malva,
ribes nero,
rughe di espressione
giovedì 7 maggio 2015
Come riconoscere il cibo bio
Alimentazione sana, prodotti biologici e rispetto per l'ambiente sono temi oggi fondamentali. Le persone si stanno sensibilizzando, aprendosi sempre di più alla consapevolezza che il benessere personale nasce dalle azioni che facciamo, i cibi che ingeriamo e l'aria che respiriamo. "Temi pilastro" anche nell'Expo 2015, che vuole proprio riprendere questi argomenti combinandoli con le nuove tecnologie e le innovazioni che potrebbero dare una svolta al nostro modo di vivere.
Durante l'Expo 2015 viene evidenziata l'importanza del cibo sano, che comporta inevitabilmente una necessità di prendere consapevolezza e saper riconoscere quali sono gli alimenti da portare sulle nostre tavole e quali invece no. Oggi vediamo in questo articolo alcuni punti salienti su come riconoscere il cibo BIO, il quale rimane per il momento la miglior arternativa ai classici alimenti acquistati al supermercato, dopo ovviamente i prodotti coltivati personalmente.
5 consigli per imparare a riconoscere il cibo BIO
Purtroppo la dicitura BIO sulla confezione di un alimento non è sufficiente per definire realmente biologico un prodotto. Molte aziende, accortesi dell'interesse verso il cibo sano, tende a "ingannare" l'acquirente spacciando per naturale e salutare un alimento che in realtà non lo è.
Esistono 5 informazioni che dobbiamo subito conoscere nel momento in cui acquistiamo un prodotto alimentare. Se l'etichetta risponde positivamente a tutte queste domande, ecco che avremo delle garanzie in più (anche se purtroppo la certezza non possiamo ottenerla, se non coltivando noi stessi gli alimenti che portiamo sulla nostra tavola).
Le 5 informazioni che devono essere presenti sull'etichetta sono:
Il cibo biologico non è più nutriente di quello tradizionale e non promette di risolvere i nostri problemi dall'oggi al domani. Scegliere il biologico significa prima di tutto rispettare se stessi e l'ambiente che ci sostiene. Riconoscere il cibo BIO è molto importante, perché ci permette di scegliere alimenti privi di pesticidi (i quali sono dannosi per noi e per l'ambiente), coltivati nel rispetto dell'ambiente e soprattutto della bio-diversità, indispensabile per il benessere di tutto il pianeta.
Scegliere biologico è quindi uno stile di vita, è prendere coscienza che siamo parte integrante di un mondo che deve essere salvaguardato, perché è l'unico che ci permette di vivere e evolverci.
Durante l'Expo 2015 viene evidenziata l'importanza del cibo sano, che comporta inevitabilmente una necessità di prendere consapevolezza e saper riconoscere quali sono gli alimenti da portare sulle nostre tavole e quali invece no. Oggi vediamo in questo articolo alcuni punti salienti su come riconoscere il cibo BIO, il quale rimane per il momento la miglior arternativa ai classici alimenti acquistati al supermercato, dopo ovviamente i prodotti coltivati personalmente.
5 consigli per imparare a riconoscere il cibo BIO
Purtroppo la dicitura BIO sulla confezione di un alimento non è sufficiente per definire realmente biologico un prodotto. Molte aziende, accortesi dell'interesse verso il cibo sano, tende a "ingannare" l'acquirente spacciando per naturale e salutare un alimento che in realtà non lo è.
Esistono 5 informazioni che dobbiamo subito conoscere nel momento in cui acquistiamo un prodotto alimentare. Se l'etichetta risponde positivamente a tutte queste domande, ecco che avremo delle garanzie in più (anche se purtroppo la certezza non possiamo ottenerla, se non coltivando noi stessi gli alimenti che portiamo sulla nostra tavola).
Le 5 informazioni che devono essere presenti sull'etichetta sono:
- Nome e indirizzo di: proprietario, operatore e venditore del prodotto. Qualora coincidino, i dati saranno unici, ma dovrà in ogni caso essere indicato. In questo modo sarà possibile sapere chi ha maneggiato l'alimento prima di arrivare a noi.
- Nome del prodotto con riferimento alla metodologia di produzione biologica. Almeno il 95% degli ingredienti deve essere bio.
- Deve essere presente il numero di codice, il quale viene attributito dallo Stato all'organismo che effettua i controlli del biologico. I numeri in Italia iniziano con IT ed è presente il codice attribuito dal Ministero della Politiche Agricole. A questo punto sarà presente anche una dicitura per il metodo di produzione, come ad esempio ECO o BIO.
- Logo Europeo. Deve essere presente la foglia su sfondo verde con il logo UE e la dicitura IT. In questo modo ci viene garantito che il prodotto è regolato dalle leggi europee e viene dall'Italia.
- Il prodotto per essere BIO deve essere stato autorizzato dal ministero delle Politiche Agricole. Solo in questo potrà essere venduto in Italia.
Il cibo biologico non è più nutriente di quello tradizionale e non promette di risolvere i nostri problemi dall'oggi al domani. Scegliere il biologico significa prima di tutto rispettare se stessi e l'ambiente che ci sostiene. Riconoscere il cibo BIO è molto importante, perché ci permette di scegliere alimenti privi di pesticidi (i quali sono dannosi per noi e per l'ambiente), coltivati nel rispetto dell'ambiente e soprattutto della bio-diversità, indispensabile per il benessere di tutto il pianeta.
Scegliere biologico è quindi uno stile di vita, è prendere coscienza che siamo parte integrante di un mondo che deve essere salvaguardato, perché è l'unico che ci permette di vivere e evolverci.
sabato 2 maggio 2015
Ansia: cause e alcuni rimedi
L'ansia è un problema piuttosto comune tra la popolazione, ma non viene sufficientemente preso in considerazione da chi non lo prova in prima persona. Gli attacchi d'ansia provocano malessere a livello psichico tanto a quello fisico e non esiste una medicina capace di farli scomparire, ma solo alcuni rimedi per alleviarli.
Si parla spesso di carattere ansioso. Ma quello che molti non sanno è che il problema dell'ansia non può essere controllato in maniera completa, ma solo tenuto a bada. Alcune persone troveranno sollievo nelle pratiche meditative o lo yoga, altre invece, preferiranno far ricorso a erbe e tisane.
Quali sono i sintomi dell'ansia?
Esistono moltissimi sintomi dell'ansia. Non tutte le persone sperimenteranno li stessi. Come abbiamo già detto, ci sono sintomi fisici e psicologici, entrambi possono diventare estremamente debilitanti e compromettere la qualità di vita della persona.
Tra i principali sintomi fisici dell'ansia troviamo il dolore muscolare e al torace, respiro corto, disturbi gastro intestinali (stitichezza, diarrea, nausea, dolori, bruciore allo stomaco). Spesso le mani sono molto fredde e pervase da tremori. La sudorazione in caso di forti stati ansiosi si fa copiosa e accompagnata dal pallore. La persona può essere colta da vertigini, tachicardia e palpitazioni. L'appetito si riduce e c'è una difficoltà generale a trovare il sonno.
L'ansia però prende anche dal punto di vista psicologico. La persona che ne soffre può vivere continuamente con la sensazione che il pericolo sia dietro l'angolo, preoccupandosi sempre per la propria salute, il futuro o il posto di lavoro. Si parla di persone nervose, spesso irritabili e apprensive. Chi soffre d'ansia molto spesso ha il terrore della morte ed è incapace a rilassarsi.
Rimedi naturali contro l'ansia
Non basta un semplice rimedio per contrastare definitivamente l'ansia, ma certo possono dare una mano a controllarla e gestirla. Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a uno specialista così da comprendere il perché del problema e cercare così di combatterlo all'origine. Noi oggi, vogliamo offrirvi semplici spunti di riflessione, alcuni rimedi naturali contro l'ansia che potrebbero darvi un piccolo spunto da cui partire.
Si parla spesso di carattere ansioso. Ma quello che molti non sanno è che il problema dell'ansia non può essere controllato in maniera completa, ma solo tenuto a bada. Alcune persone troveranno sollievo nelle pratiche meditative o lo yoga, altre invece, preferiranno far ricorso a erbe e tisane.
Quali sono i sintomi dell'ansia?
Esistono moltissimi sintomi dell'ansia. Non tutte le persone sperimenteranno li stessi. Come abbiamo già detto, ci sono sintomi fisici e psicologici, entrambi possono diventare estremamente debilitanti e compromettere la qualità di vita della persona.
Tra i principali sintomi fisici dell'ansia troviamo il dolore muscolare e al torace, respiro corto, disturbi gastro intestinali (stitichezza, diarrea, nausea, dolori, bruciore allo stomaco). Spesso le mani sono molto fredde e pervase da tremori. La sudorazione in caso di forti stati ansiosi si fa copiosa e accompagnata dal pallore. La persona può essere colta da vertigini, tachicardia e palpitazioni. L'appetito si riduce e c'è una difficoltà generale a trovare il sonno.
L'ansia però prende anche dal punto di vista psicologico. La persona che ne soffre può vivere continuamente con la sensazione che il pericolo sia dietro l'angolo, preoccupandosi sempre per la propria salute, il futuro o il posto di lavoro. Si parla di persone nervose, spesso irritabili e apprensive. Chi soffre d'ansia molto spesso ha il terrore della morte ed è incapace a rilassarsi.
Rimedi naturali contro l'ansia
Non basta un semplice rimedio per contrastare definitivamente l'ansia, ma certo possono dare una mano a controllarla e gestirla. Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a uno specialista così da comprendere il perché del problema e cercare così di combatterlo all'origine. Noi oggi, vogliamo offrirvi semplici spunti di riflessione, alcuni rimedi naturali contro l'ansia che potrebbero darvi un piccolo spunto da cui partire.
- Praticare meditazione -Spesso non è necessario trovare rimedi naturali particolari o costosi per sconfiggere l'ansia. Anche le tecniche meditative o lo yoga possono rivelarsi due strade ottime da percorrere se desideriamo vivere serenamente. Calmano la mente, aiutano a vedere le cose con più obbiettività ed aver meno paura degli eventi.
- Erbe e piante -Tra le piante maggiormente utilizzate per la cura dell'ansia, troviamo la passiflora, per sconfiggere angosce e insonnia, da utilizzare sotto forma di tisana. Il tiglio e la camomilla sono altre due piante dall'effetto calmante, mentre la valeriana, utilizzata sia come estratto secco, liquido o in capsule, allevia gli stati lievi di ansia. L'iperico è l'ideale per gli attacchi di panico e depressione e il biancospino lavora come calmante, specialmente nei confronti del corpo. Per utilizzare uno qualsiasi di questi rimedi, dovete chiedere il consiglio del vostro erborista di fiducia e sentire lui le quantità e le tempistiche idonee.
- Alimentazione - Contrastare l'ansia con l'alimentazione è possibile. Per non aumentare gli stati di agitazione, evitate di bere caffè, alcolici e tutti quei prodotti industriali altamente zuccherati (bibite gassate, succhi di frutta ecc). Si invece a succhi di frutta fatti in casa, tisane e acqua. In linea generale comunque, una dieta sana e equilibrata fornisce al corpo tutte le sostanze di cui ha bisogno, senza dover sopportare quelle carenze che andrebbero solo a peggiorare lo stato di salute.
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venerdì 1 maggio 2015
Dieta mediterranea: benefici ed errori
La dieta mediterranea, considerata Patrimonio immateriale dell'Umanità , non è così semplice da seguire come in molti credono. La difficoltà vera è nella scelta degli alimenti, non sempre facilmente reperibili visto che dovrebbero soddisfare alcuni requisiti di qualità.
Ormai in Italia, come in molti posti del mondo, le persone sono vittime del consumismo. Alcuni, anche inconsciamente, sono "soggiogate" dalle industrie alimentari che ormai governano il mercato, queste molto spesso applicano un idealismo molto ferreo.
Produrre alimenti da distribuire nei vari supermercati nel settore della GDO ha spesso lo scopo di ricavare un profitto sempre maggiore, andando poi a tralasciare la qualità. Le ragioni sono migliaia, il tempo per produrre i prodotti è senza dubbio una di queste. Ad esempio il pane che non viene fatto lievitare a sufficienza, perché sarebbe richiesto molto più tempo del dovuto, farine raffinate di scarsa qualità e cosi via....
Ad oggi sapere cosa si compra è sempre più difficile, ma fortunatamente non impossibile. Ovviamente, i cibi spazzatura non sono contemplati nella dieta mediterranea...
Benefici nella dieta mediterranea
Per partire da questo tipo di regime alimentare, cominciare con l'inserire verdura, legumi, cereali e frutta negli alimenti consumati quotidianamente. Si alla pasta, al pane e alle farine integrali e biologiche. Anche pesce e carne devono essere inseriti in questa dieta, seppure non con i ritmi soliti. La carne dovrebbe essere presente sulla nostra tavola 2-3 volte a settimana al massimo.
Ecco quali sono i benefici possibili seguendo questo tipo di dieta:
Gli errori nella dieta mediterranea
Ecco quali sono gli errori commessi dalle persone che decidono di seguire la dieta mediterranea, ma si lasciano sedurre dai prodotti allettanti presenti sugli scaffali dei supermercati.
Ormai in Italia, come in molti posti del mondo, le persone sono vittime del consumismo. Alcuni, anche inconsciamente, sono "soggiogate" dalle industrie alimentari che ormai governano il mercato, queste molto spesso applicano un idealismo molto ferreo.
Produrre alimenti da distribuire nei vari supermercati nel settore della GDO ha spesso lo scopo di ricavare un profitto sempre maggiore, andando poi a tralasciare la qualità. Le ragioni sono migliaia, il tempo per produrre i prodotti è senza dubbio una di queste. Ad esempio il pane che non viene fatto lievitare a sufficienza, perché sarebbe richiesto molto più tempo del dovuto, farine raffinate di scarsa qualità e cosi via....
Ad oggi sapere cosa si compra è sempre più difficile, ma fortunatamente non impossibile. Ovviamente, i cibi spazzatura non sono contemplati nella dieta mediterranea...
Benefici nella dieta mediterranea
Per partire da questo tipo di regime alimentare, cominciare con l'inserire verdura, legumi, cereali e frutta negli alimenti consumati quotidianamente. Si alla pasta, al pane e alle farine integrali e biologiche. Anche pesce e carne devono essere inseriti in questa dieta, seppure non con i ritmi soliti. La carne dovrebbe essere presente sulla nostra tavola 2-3 volte a settimana al massimo.
Ecco quali sono i benefici possibili seguendo questo tipo di dieta:
- Avere una vita più sana, annientare lo stress e vivere maggiormente, sono i primi effetti positivi della dieta mediterranea. Quali siano gli alimenti che lo permettono, non è ancora ben definito, ma una cosa è certa: fanno parte di questo regime alimentare.
- Grazie a prodotti tipici come l'olio extravergine d'oliva, le noci e altri alimenti mediteranei, sarà possibile avere maggior difesa dall'Alzheimer e fortificare la memoria.
- Sempre grazie alla frutta secca e l'olio extravergine d'oliva, le difese del cuore saranno molto più forti verso gli attacchi come infarto e ictus.
- Serve per mantenere buone le funzionalità renali e prevenire diverse malattie a questi organi.
- Le arterie saranno più pulite, il cuore lavorerà molto meglio, tutto influirà positivamente garantendo una vita più lunga, contrastando anche la sidrome metabolica ed altri problemi di salute.
Gli errori nella dieta mediterranea
Ecco quali sono gli errori commessi dalle persone che decidono di seguire la dieta mediterranea, ma si lasciano sedurre dai prodotti allettanti presenti sugli scaffali dei supermercati.
- Lo zucchero raffinato è nemico tanto della dieta mediterranea quanto dell'organismo. Questa sostanza è presente nei dolci e in altri alimenti. Evitarne il consumo eccetto qualche volta come una festa ad esempio.
- Il condimento per gli alimenti è fondamentale, ma deve essere olio extra vergine d'oliva e possibilmente biologico. Inoltre il condimento deve essere utilizzato a crudo, è molto importante questa regola.
- Seguire i prodotti alimentari da consumare in base alle stagioni, è una regola molto importante per questa dieta e per la salute allo stesso tempo.
- Una delle prime regole per vivere sano e che rispecchia questa dieta è il prepararsi gli alimenti in casa propria, come il pane integrale ad esempio. Oppure scegliere con cura cosa comprare tanto per rendere l'idea la pasta biologica sempre integrale naturalmente.
- La carne rossa ormai è risaputo che è dannosa per l'organismo, un consumo minimo è consigliato non l'esatto opposto. Anche le proteine di origine animale sono dannose per la salute. Segliere con cura i prodotti che sono privi di queste sostanze.
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